LA STORIA DI BARILE
Barile (Barilli in arbëreshë, Barìle in dialetto lucano) è un comune italiano di 2.872 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata.
È un paese di origine greco-albanese della Basilicata, insieme a Ginestra,Maschito, San Costantino Albanese e San Paolo Albanese, che conserva ancora le tradizioni etno-linguistiche arbëreshë. Da oltre cinque secoli conserva l'uso corrente della Lingua arbëreshë e, assieme, la consapevolezza critica della propria identità etnica e culturale.
Feudo prima dei Caracciolo e dopo dei Carafa, mantenne il rito greco-bizantino fino al XVII secolo. È parte integrante dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio e dell'Associazione Nazionale Città del Vino.
Feudo prima dei Caracciolo e dopo dei Carafa, mantenne il rito greco-bizantino fino al XVII secolo. È parte integrante dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio e dell'Associazione Nazionale Città del Vino.
Barile sorge a 664 m s.l.m., su due colline tufacee separate da un burrone, nella parte settentrionale della provincia, nel Vulture.
Confina con i comuni di: Rionero in Vulture (3 km), Ginestra e Rapolla (7 km),Ripacandida (12 km), Venosa (16 km). Dista 51 km da Potenza e 107 km dall'altra provincia lucana Matera.
Non si conosce con esattezza l'origine del nome del comune. Alcuni ritengono che derivi da Barrale o Barelium, termine che indicava i dazi sui greggi. Altri credono che venga dai barili di legno, usati per conservare il famoso vino coltivato nella zona (Aglianico del Vulture). A dimostrazione di ciò è il suo stemma, che illustra un barile fra due alberi d'abete e un grappolo d'uva. La zona di Barile fu popolata in tempi antichi da una colonia di greci, che però abbandonò in seguito il luogo.
Dopo la caduta di Scutari nel 1477 e, dopo la caduta della fortezza di Corone, città albanese della Morea, nel 1532, la regione del Vulture venne popolata dalle ondate di gruppi di albanesi che fuggivano dalle invasioni turche. Questa e ricordata nella storia delle colonie albanesi come la quinta migrazione e risale agli anni 1533-1534.
La prima colonia greco-albanese, detti "Arbëreshë", arrivò nella zona probabilmente nel 1477 e fu soprannominata dalle popolazioni locali colonia di Clefiti. La seconda colonia, definita dei "Coronei" perché provenienti daCorone, arrivò intorno al 1534, dato che la loro città di origine fu abbandonata a seguito di una pestilenza. La seconda ondata di profughi si stanziò sulla stessa collina scelta dagli Arbëreshe precedenti.
La terza colonia giunse nel 1597 ed era composta da, approssimativamente, trenta famiglie di Coronei provenienti da Melfi, stanziatisi a Barile dopo numerose ostilità con la popolazione melfitana, mentre la quarta colonia arrivò all'incirca nel 1675, quella dei "Mainotti", così chiamata perché provenienti da Laconia e da Maina, l'antica Leuctra. Furono chiamati anche "Camiciotti", per via della camicia nera che indossavano.
Nell'anno 1664, la popolazione di Maida in Albania, dopo una ribellione ferocemente domata dai turchi, migrerà verso Barile già popolata da albanesi dando vita alla sesta migrazione. Feudo prima dei Caracciolo e dopo dei Carafa, mantenne il rito greco fino al XVII secolo, anche se conserva ancora alcuni riti di origine ortodossa e costumanze albanesi d'origine.
Nel 1861 il paese divenne parte integrante del brigantaggio lucano, avendo come personaggi di spicco Michele Volonnino e Caporal Teodoro, uomini fedeli a Carmine Crocco che si opposero al governo sabaudo di Vittorio Emanuele II che si era da poco insediato. Il 23 luglio 1930, Barile (come tutta l'area del Vulture) venne danneggiata da un forte terremoto (terremoto del Vulture), che colpì le province di Avellino e Potenza.
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