PARCO LETTERARIO CARLO LEVI A GRASSANO

Con decreto del 15 luglio 1935, della Commissione provinciale di Roma per l'assegnazione al confino di polizia, Carlo Levi fu condannato a tre anni di confino da scontarsi a Grassano, dove giunse il 3 agosto dello stesso anno. Gia' il 5 agosto, due giorni dopo essere giunto a Grassano, Levi cosi' scriveva: "Grassano e' in cima a un colle a lentissimo declivio; Le colline sono tutte coltivate a grano; per i campi lavorano le trebbiatrici e passano a cavallo i contadini per recarsi ai campi lontani.

E come e' gradevole contemplare dalla mia stanza, attraverso le fitte reti antimalariche delle finestre, il passeggio sulla via del paese, o il pacifico passar delle capre, o veder le donne attingere acqua in certe loro botticelle, alla fontana; La bonta' degli abitanti e la gentilezza delle autorita' ha sorpassato ogni mia aspettativa."

Gia' in questa lettera sono evidenti tutti i sentimenti e le impressioni piacevoli che legheranno, poi, lo scrittore al paese lucano, descritto nel suo capolavoro "Cristo si e' fermato a Eboli", come un paese "bianco in cima ad un alto colle desolato, come una piccola Gerusalemme immaginaria nella solitudine di un deserto."

Ed ancora cosi' si esprime quando il 30 novembre Levi ritorna a Grassano da Aliano: "ci ero arrivato dopo mesi di solitudine assoluta: li' avevo riveduto per la prima volta le stelle e la luna e le piante e gli animali e il viso degli uomini: mi si era fissata nel ricordo come terra di liberta'"!

Carlo Levi rimase a Grassano dal 3 agosto al 3 ottobre 1935 e vi ritorno' il 30 novembre , quando si trattenne per una settimana con la scusa di ultimare i quadri gia' iniziati e per ritrovare le persone, gli amici ed il clima piacevole che aveva dovuto forzatamente abbandonare in seguito al trasferimento disposto dal Prefetto di Matera.

La localitaa' infatti, vicino allo scalo ferroviario, non appariva adatta per un soggiorno di confino, permettendo un piu' facile arrivo di amici, nonche' di posta che poteva sfuggire alla censura.Per questo motivo era stato trasferito ad Aliano, il Comune piu' isolato della provincia di Matera.

Carlo Levi ottenne la liberazione il 20 maggio 1936, in occasione della proclamazione dell'Impero. Torno' a Grassano nel 1960, ormai letterato e pittore affermato, per eseguire una serie di fotografie per la realizzazione del grande pannello, lungo oltre 18 metri, per il padiglione della Basilicata all'esposizione torinese di "Italia 61". Mori' a Roma il 4 gennaio del 1975. 

Grassano e' recentemente divenuto un Parco Letterario ove e' possibile visitare i luoghi che hanno ispirato l'autore: Corso Umberto, la Chiesa Madre, la Locanda Prisco, la strada delle grotte, le strade delle "casedde" e dei "lammioni".


Per prenotazioni e informazioni sui viaggi nel Parco Letterario Carlo Levi, contattare:

Fondazione Ippolito Nievo - P.zza Trasimeno 6, Roma
Tel. 068841392

Associazione culturale Crassanum - C.so Umberto I 49, Grassano
Tel. 0835527165

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