TURISMO A FERRANDINA -L'ULIVO

L’ulivo


A conclusione del lavoro, è d’obbligo riservare una particolare attenzione alla pianta che ha reso famosa Ferrandina anche all’estero. Le tavole bronzee eraclesi, ritrovate nel 1732 nel greto del torrente Salandrella-Cavone, documentano che già nel IV secolo a.C. si imponeva, per ciascun appezzamento di terreno, la messa a dimora di almeno quattro piante di olivo. Gli archeologi datano al IV secolo a.C. i resti di un frantoio di epoca greca ritrovato recentemente tra le coltivazioni di olivo.
Le prime notizie documentate sulla coltivazione dell’ulivo nel territorio di Ferrandina si hanno nella relazione della visita pastorale di Monsignor Saraceno del 1544, ma con buona probabilità il vero sviluppo si è avuto agli inizi del XVIII secolo. Secondo un recente rilevamento, nel territorio di Ferandina vi sono 204.413 piante, e la “maiatica” è la regina incontrastata della produzione. Oltre che per l’olio, Ferrandina ha raggiunto una notorietà internazionale per la produzione delle famose “olive infornate”.

Commenti

Post più popolari