FERRANDINA ELLENICA
FERRANDINA ELLENICA! di SOTIRIS BEKAKOS
La storia di un territorio non è legata solamente alle varie vicissitudini storiche che ebbero luogo in quel luogo oppure allo studio degli oggetti e delle abitazioni che vi sono trovate. La storia dell'uomo è strettamente legata ai nomi che egli dà per poter definire il suo habitat e contemporaneamente per autodefinirsi nel tempo e nello spazio. Ferrandina, città antichissima ed erede della nobilissima TROILIA ovvero PICCOLA TROIA, città di origine greca e dell'acropoli di OBELANON, detta oggi Uggiano.
Intorno al territorio dell'antica TROILIA i greci che si stabilirono qui diedero i nomi alla morfologia del territorio circostante. Il territorio di TROILIA nonché quello di Ferrandina è rimasto quasi inalterato dal punto di vista della toponomastica nel corso dei secoli. I termini si sono modificati nella bocca della gente, ma sostanzialmente preservarono la loro origine greca. Nel territorio di Ferrandina esistono dei toponimi, i quali sono strettamente legati all'acqua. Questi toponimi hanno un'origine antichissima, risalgono ai tempi della Magna Grecia (MEGALI HELLAS) e sono toponimi che li troviamo in molte parti della Grecia Continentale e nella regione della Laconia, nel sud del Peloponneso. A Ferrandina abbiamo nei pressi del fiume Basento, la Masseria Fonnoncelli, termine che deriva dal greco medievale FOUNDAX-FOUNDAKOS ed indica "il magazzino, il negozio e il deposito", termine che troviamo anche in molti documenti notarili medievali dell'Italia Meridionale per indicare anche la stazione commerciale oppure la città. Nei pressi di questa masseria è situata la fontana "PILACCIO DEI FONNONI", ricchissima di acqua ed ancora usata dai pastori in transumanza. Il termine "pilaccio" è un termine del greco classico e deriva dal dialetto dorico "pilakion" che vuol dire "bacinella d'acqua, vasca, abbeveratoio per animali". Esso è un diminutivo del termine greco "pila" che è attestato in molti dialetti dell'Italia Meridionale (salentino e calabrese) ma anche nei dialetti greci del sud-ovest della Grecia (Peloponneso sud-ovest, cioè nella Laconia e nella Messenia nonché sull'isola di Creta). "FONNONI" vuol dire "fondaco" cioè deposito o magazzino. Un'altra fontana si trova nei pressi del castello di Obelano (Uggiano), dopo il convento di San Domenico, giù a valle, ed è detta: "Pilaccio di Uggiano". L'insigne archeologo, medico, filologo ed ellenista di Ferrandina Domenico Ridola aveva osservato, nella fine dell'Ottocento, che questi toponimi esistono dall'antichità. Questi nomi che essi diedero testimoniano non solo la presenza dell'acqua ma la presenza delle ninfe e di altre piccole divinità legate all'acqua e alla fertilità. Per questo, veneravano tanto anche Persefone e Demetra, le dee protettrici della fertilità, nonché le fontane d'acqua, dato che tramite di esse si manifestava la presenza divina. A Ferrandina esiste anche un toponimo stante ad indicare un canale. Questo toponimo è "Cugno Rivitale". Il termine deriva dal greco antico ed è composto dalle parole greche: "Kanali" e "Rematalion" (cioè "canale" e "torrente"). E anche lo stesso nome del fiume Basento è greco e significa: "fiume copioso e profondo" (Bàsson Potamòs, in greco). Vicino al fiume Basento si trova un bosco che si chiama "Tummo Scarrace". "Tummo" è un termine che deriva dal greco antico "Tymbos" che significa "collina a forma di cono" e per estensione anche "sepoltura". Lo stesso Domenico Ridola studiò il territorio di Matera e scoprì tante tombe a grotticella o a tumulo che si trovano anche nella zona di Micene, nel Peloponneso. "Scarrace" è un termine greco attestato anche in Omero. In greco indica un bosco ma anche un pascolo o una capanna di pastori sui monti. Spesso è usato in Grecia come toponimo. La zona di Ferrandina presenta una varietà di nomi greci. I toponimi richiamano nella mente degli uomini i nomi antichi, i quali sono carichi di voci e di sensazioni antiche. Ferrandina, perciò è una città ricca di storia e di voci antiche. Sul suo territorio sono ancora evidenti attraverso i nomi anche i luoghi, che i lucani antichi usavano per evocare nella loro mente l'essenza della vita, divinizzata, cioè l'acqua. Oggi questi nomi sopravvivono e richiamano nella nostra mente la presenza dei lucani antichi e il loro culto per le forze della natura.
Commenti